Caffè di qualità: come riconoscerlo?

Caffè di qualità: come si riconosce? Quali caratteristiche deve avere per essere tale, e quali invece non deve assolutamente presentare? Non è sempre facile distinguere una gustosa tazzina da una ciofeca.

Caffè di qualità

Con questo articolo vogliamo aiutarti a fare chiarezza, affinché anche tu possa imparare a identificare un espresso di qualità durante la tua pausa al bar. O magari anche per assisserti nei passaggi della preparazione a casa, per capire cosa correggere e garantirti così una super bontà.

Cosa si intende per caffè di qualità?

Caffè di qualità: cosa si intende con questo termine? La differenza tra un espresso gustoso e uno annacquato, o peggio ancora bruciato, è sottile ma allo stesso tempo ben evidente anche al palato meno esperto. Quante volte sarà capitato anche a te di pensare “in quel bar fanno una tazzina squisita”, oppure “con la mia nuova macchina da caffè preparo un espresso superlativo, è migliore di quella che avevo prima”. Ecco, tieni conto che al momento dell’erogazione, da quella polvere scura che amiamo, si sprigionano ben 1500 diverse tipologie di aroma.

Le moderne tecnologie ci hanno facilitato la vita: a casa si possono utilizzare, con la propria macchinetta, delle ottime capsule e cialde di caffè monodose, contenenti la perfetta grammatura di polvere già confezionata e pronta per essere gustata.

Ma sono molti invece coloro, sia tra le mura domestiche che – soprattutto – al bar, il caffè lo preparano con il classico macinato. E sai che ci sono delle caratteristiche precise che un caffè deve avere, le stesse che fungono da denominatore comune per stabilire se sia buono o meno? Scopriamo insieme quali sono.

Caffè di qualità: come riconoscerlo?

Esistono persone che, proprio come i sommelier, della degustazione dell’espresso ne hanno fatto un mestiere. Ci piace definirli i sommelier dell’espresso. Ma non serve essere dei professionisti per distinguere una tazzina buona da una che tutto ha meno che il sapore del caffè.

Innanzitutto, l’aroma: deve essere intenso, diverso in base alla miscela che compone la polvere. Può essere floreale, fruttato, che ricorda le note del cioccolato, del pane tostato, della vaniglia o delle spezie. Tutte fragranze assolutamente positive. Una tazzina di scarsa qualità, invece, porterà alle narici sentori di juta, paglia, di bruciato o di fumo, o addirittura di marcio. Da evitare!

Per quanto riguarda il gusto, invece, deve essere persistente ma non aggressivo. Anche in questo caso dobbiamo tener conto della tipologia di chicco, se Arabica o Robusta, ma in generale una qualità pregiata non può non essere rotonda, gentile, con la classica nota amara che si addolcisce nel giro di qualche secondo.

E che ne è della famosa crema che si forma in superficie? Non è solo buona: ha anche la funzione di conservare e trattenere nella tazzina tutte le particelle volatili che creano quel bouquet incredibile di sapori e fragranze, che apprezzerai durante la degustazione.

Non deve essere né troppo chiara né troppo scura, né tantomeno presentare macchie: la schiuma perfetta è spessa circa 3-4 millimetri, è compatta e senza bolle, e tende ad attaccarsi al bordo. È di un bel colore che varia dai toni del nocciola a quelli più intensi del bruno. L’Arabica è leggermente più chiara, quella a prevalenza Robusta invece presenta qualche striatura che si sposta sulle cromature del marrone testa di moro.

Se ti propongono una tazzina senza schiuma, non berla: sarà sicuramente un caffè sotto estratto e quindi annacquato, o ancora peggio bruciato. Non esiste buon espresso senza la sua crema.

Come capire se il caffè è buono

Abbiamo analizzato la cosiddetta “resa in tazzina”, ma ovviamente ci sono dei segnali che possono farti capire già da prima se l’espresso che andrai a preparare è di buona qualità. Un buon macinato deve presentare una granulosità omogenea, deve essere aromatico e di un bel colore già all’apertura della confezione. Ovviamente parlando di un caffè conservato nella maniera giusta.

Se invece utilizzi caffè in grani, prima di procedere con la macinatura, controlla l’aspetto dei chicchi: di che colore sono? Qual è la loro forma? Sono grandi e “in carne”, o piccoli e avvizziti? Un seme di caffè, per essere buono, deve essere intero, bello grande e gonfio, non troppo scuro né tendente al giallo. Il primo caso evidenzia una tostatura troppo intensa e prolungata e un chicco bruciato. Se invece la colorazione è giallastra significa che la drupa era di bassa qualità o la cottura è stata fatta in modo errato.

Puoi anche imparare a distinguere i chicchi di Arabica da quelli di Robusta: i primi sono più allungati, grandi e con un solco centrale ondulato. I secondi, invece, sono più piccoli, rotondi e con un solco dritto. Da sempre quello di Arabica è considerato il seme più pregiato, ma è più che altro un discorso di differenza tra le fragranze e i sapori riscontrabili in tazzina.

Buon caffè

Nello specifico, la robusta dona una bevanda ricca di caffeina e dal sapore intenso, forte, dal retrogusto “cioccolatato”. L’Arabica invece regala una delizia più fragrante, delicata, leggera e dalle note piacevolmente acide. Dal loro incontro, in percentuali diverse, nascono le miscele che tanto amiamo. Ma esistono anche i caffè monorigine, di cui fanno parte le polveri di Coffea più pregiate al mondo, realizzati con un’unica tipologia di specifico chicco.

Migliore marca di caffè

Esiste una migliore marca di caffè? Rispondere a questa domanda non è semplice, e non solo perché sono tante le aziende che si contendono questo “titolo”: definire una tazzina più buona rispetto ad un’altra significa tener conto di tantissimi fattori, dal tipo di grani scelto alla torrefazione, dalla macinatura al confezionamento.

Diciamo quindi che, fra le migliori e a parità di (alta) qualità, stabilire quale sia la miscela superiore è anche una questione di gusti: c’è chi l’espresso lo desidera forte e intenso, chi lo preferisce più dolce e morbido. Noi, soprattutto in Italia, siamo fortunati: le migliori aziende del globo ci garantiscono le tazzine più pregiate. Diversi brand, da alternare anche tutti i giorni a seconda delle proprie preferenze.

Come riconoscere un buon caffe espresso

Distinguere un espresso cremoso, saporito e fragrante da uno di scarsa qualità ormai per te non è più un segreto. E magari hai capito anche qual è quell’errore che non ti permetteva di preparare un buon caffè a casa.

Quella di fare il caffè è un’arte, molto complessa, e come tale va trattata: ci vuole mano, attenzione ai particolari e ovviamente è necessario scegliere la migliore miscela. Per godersi davvero un momento di puro piacere.

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4 risposte

    1. Salve sig. Gaetano, in realtà la risposta non è così semplice…che esperienza ha sul campo? Saluti

  1. Salve,ho una macchina De Longhi per caffè in grani,volevo sapere quale caffè prendere per avere un caffè corto e schiumoso visto che ho provato parecchie marche e il caffè mi viene quasi sempre acquoso e lungo(premetto che regolo sempre l’intensità di macinatura e sta quasi sempre al massimo)

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