Il cappuccino: storia di un’icona italiana

Il cappuccino: già solo a pronunciarne il nome si parla d’Italia. E in effetti, se cerchiamo una bevanda che sia anche simbolo del nostro Paese, la famosa tazza di delicata e schiumosa bontà è fra le prime a venirci in mente. Forse in competizione solo con l’espresso.

Cappuccino perfetto

Ma quali sono le sue origini? Quali sono i trucchi per prepararne una perfetta? Scoprilo insieme a noi grazie a questo articolo.

Storia di un simbolo italiano

Chi ha inventato il cappuccino? O forse, la domanda più corretta è: perché si chiama così? Sono diverse le ipotesi, quasi leggende, che si incrociano in merito all’etimologia di questo nome.

Di certezza, ad ogni modo, ce n’è una: il cappuccino come lo conosciamo oggi nasce insieme alla prima macchina del caffè espresso. E quindi agli inizi del secolo scorso.

Proprio le moderne macchine caffè sono, infatti, lo strumento imprescindibile per la preparazione di questa bevanda famosa in tutto il mondo. Che ci ha reso famosi nel mondo.

Un vero cappuccino è realizzato, come tutti sapranno, con caffè espresso e latte scaldato e montato alla perfezione. E nei secoli scorsi mancavano i mezzi, gli elettrodomestici per preparare questi due “ingredienti chiave”. Il caffè si otteneva grazie al metodo “alla turca”, per infusione, e quindi era ben lontano dalla crema da bere che abbiamo la fortuna di gustare oggi. Il latte, dal canto suo, veniva solo scaldato o addirittura sostituito con panna (no, non pensare alla panna montata che rende golose le nostre ricette).

Quindi ecco che, insieme all’invenzione della prima macchina da caffè, anche il cappuccino assume un’anima tutta italiana. È grazie a noi quindi (anche in questo caso, ci permettiamo di aggiungere) se tutto il mondo può gustare oggi una tale prelibatezza.

Ma perché si chiama cappuccino?

Perché proprio questo nome? Il primo collegamento che tanti fanno è quello con i monaci cappuccini. E anche se ci sono diverse versioni in merito, quella più accreditata ci riporta propri a questi frati, più precisamente al loro saio e al relativo colore.

Si narra infatti che, nel lontano 1683, un frate cappuccino di nome Marco da Aviano, recatosi a Vienna per conto del Papa, si ritrovò a bere in una caffetteria della città una bevanda scura e dal sapore intenso, tanto, troppo intenso. Una tazza di caffè. Chiese allora al barista di addolcirla con del latte. Il gestore del bar, nel vedere questa nuova bevanda dello stesso colore del saio del monaco, esclamò “Kapuziner!”.

Oggi tutto il mondo lo conosce bene con un semplice nome. Il nostro cappuccino.

Come fare il cappuccino: 7 passaggi

Come si prepara un cappuccino perfetto? Sembra una cosa semplice, ma non lo è, anzi. È complicatissimo. Già realizzare un espresso perfetto è un’arte. Anche se invece sembra un’azione semplice che si riduce ai pochi secondi in cui ci concediamo una profumata tazzina.

Se non disponi del classico cappuccinatore, con questo articolo ti guideremo passo passo fino alla creazione della bevanda classica, anche se c’è chi aggiunge aromi e altri ingredienti, come cioccolato, panna montata ecc. Ma gli estimatori lo sanno, di cappuccino ce n’è uno solo.

Come preparare un cappuccino perfetto

Abbiamo raccolto per te tutti i trucchi, i 7 segreti che ti permetteranno di preparare un delizioso cappuccino anche a casa.

  • occhio alle dosi: un buon cappuccino si prepara con circa 100-120 millilitri di latte e 25 millilitri di caffè
  • il caffè migliore è il classico espresso, nella miscela che preferisci, il latte invece è fresco e possibilmente intero (i grassi in esso contenuti facilitano la formazione della crema): se sei intollerante al lattosio, però, scegli quello delattosato o quello di soia, ma sappi che con quest’ultimo è ancora più difficile fare una schiuma perfetta!
  • porta la macchina da caffè alla giusta temperatura, facendo uscire prima un po’ di aria dalla lancia vapore, in modo tale da togliere anche l’eventuale acqua residua
  • prepara l’espresso nella tazza che dovrà essere rigorosamente di porcellana, ancor meglio se bianca, non troppo grande
  • versa il latte in un pentolino, perfetto se di metallo, e immergi la lancia vapore fermandoti sulla superficie del liquido; azionala, e quando vedrai che la schiuma inizia a formarsi immergila fino in fondo. Con l’altra mano monitora la temperatura del latte, e spegni solo quando lo sentirai ben caldo. La crema bianca e soffice è pronta.
  • sbatti delicatamente il pentolino su una superficie per eliminare le eventuali bolle, e “decantalo” un paio di volte affinché diventi omogeneo e lucido
  • infine versalo nella sua tazza, e se sei esperto divertiti a disegnare sulla sua superficie: fiori, cuori, note musicali, stupisci i tuoi ospiti e la tua famiglia con un tocco originale.

Latte art

Sai che esistono delle vere e proprie scuole e dei corsi per imparare a disegnare e decorare la cremosa superficie del tuo cappuccino? È la Latte Art: note musicali, fiori, animali, cuori prendono vita nella tazza, grazie alle mani esperte di chi di quest’arte ne ha fatto addirittura un mestiere.

Provaci anche tu a casa!

Non sei comunque soddisfatto del risultato? Continua ad esercitarti, e non disperare. Nel frattempo puoi sempre armarti di un bel sorriso, scegliere la giusta compagnia…e il miglior bar della città.

Proprio così. Noi italiani siamo maestri nell’arte della preparazione del cappuccino. Il nostro Paese è ricco di grandi professionisti. Perché non sfruttare questa fortuna e godersi una profumata tazza preparata da uno dei tanti baristi esperti, comodamente seduti nella tua caffetteria preferita? La giornata parte col piede giusto, con una colazione da Re.

ASSAPORA LA BONTÀ DEL CAPPUCCINO E DI ALTRE BEVANDE 

4 risposte

  1. In questo articolo c’e’ purtroppo una bugia di fondo. Non siamo maestri nel fare il cappuccino. Per niente. In proporzione, lo fanno meglio in Corea del Sud e non e’ uno scherzo purtroppo. Il 99 % dei baristi italiani non sa montare il latte e propone al cliente un caffellatteschiumato. Questa e’ la realta’ ed e’ necessario prenderne atto

    1. Buongiorno Alessandro. Quello che Lei dice è vero, capita purtroppo che la fama non corrisponda a volte al merito/risultato. Però che la nostra sia, per il resto del mondo, la patria del cappuccino, questo è innegabile…e sorseggiare una cremosa bevanda in una delle migliaia di caffetterie storiche, da chi il cappuccino lo sa fare davvero, in alcuni casi è un privilegio che pochi altri Paesi possono permettersi! 🙂 saluti

    1. Senza dubbio continueremo tutti a degustare la sua morbida bontà, ma perché non arricchirlo con un po’ di sapere e qualche curiosità sulla sua provenienza? 🙂

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